Quando tutte le nostre amiche cominciano a figliare, spesso nella nostra mente scatta un piccolo orologino, tante… tante di noi cominciano a pensare di desiderare un figlio, anzi… di MERITARE un figlio. Una creatura, nostra… wow, da portare a spasso nei momenti liberi, da vestire come piccoli adulti, da pettinare e a cui insegnare quello che nella nostra vita crediamo di aver imparato. Se poi, com’è logico, il nostro corpo impiegasse più di quanto avevamo preventivato di dover aspettare, entriamo in un loop di nervosismo e angoscia che ci rende intolleranti al genere umano. Ecco che poi magicamente la gravidanza arriva, all’ombra spesso di quelle piccole ed infinde paure che magari non abbiamo neanche confessato al nostro compagno, ma che si sono adagiate li, sull’uscio della nostra gravidanza, e che li resteranno. I nostri 10 mesi passano, in un milione di modi diversi… mamma mia, quanti infiniti modi esistono di aspettare! Si potrebbe scrivere un libro … o forse lo hanno già fatto ? Ma non è di questo che voglio parlare … voglio parlare di … dopo.

Dopo tutto, dopo la nascita, qualunque sia stata, ci troviamo tutte per la prima volta in piedi, spesso in corridoio, nella notte, disperate e stanche, fissando … l’angolo in basso a destra, desiderando solo di potercisi accucciare a dormire… DA SOLE. Ecco, lí, in quel preciso istante scatta, scatta la rabbia e subito dopo la vergogna per averlo pensato. Come un interruttore viene spento e riacceso, clik…clak, anche più di una volta! Per un secondo manca ossigeno, ed in quel secondo può succedere tutto… è quasi sempre allora che si comprende che nulla sarà come te lo eri immaginato, che forse lo hai desiderato più di quanto lo volessi realmente, che quel corpicino urlante, paonazzo in volto, non è roba tua! E non ci sarà “tempo libero” per te domani, e difficilmente vorrà comprendere il tuo stato d’animo e la tua stanchezza, il tuo bisogno di un drink o di un parrucchiere, come per esperienza so, che non gli interesserà minimamente ascoltare i tuoi consigli, ma vorrà sbagliare esattamente come hai fatto tu. E allora ? Cosa cazzo ho fatto … e quello la ? Dorme … eh lui lavora … vaffanculo … DITELO ! Urlate il vostro vaffanculo e poi riaccendete la luce… ❤ perché tanto siamo tutte li, in piedi davanti al cesso, a farci le stesse domande, e si, vi ispondo io, ve lo siete MERITATE???…ma saprete anche alla fine come trovare il tempo, il luogo e le persone giuste con cui condividere il viaggio “sopravvivendo ai figli”.Ora dorme, dopo una notte di risvegli, dopo che per 300 notti ci siamo ripromesse di mollare la mattina seguente, di mollare si… si aspetta e si molla in un milione di modi diversi, e anche su questo ci hanno scritto taaaanti libri, con taaaanti consigli su come mollare meglio!??? ma poi non lo avete fatto ! Brave!! URLATE ANCHE QUESTO! ve lo merirate. Brave! La luce ora è accesa, e l’ossigeno è tornato… ma che fatica ragazzi! Allora penso alle notti di tanti tanti anni fa e … rispengo la luce. ?
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