Sono cresciuta nuda, oggi penso seriamente che mia madre abbia fatto di tutto, perché in età adulta rifiutassi i vestiti!
Non ci è riuscita ahimè, ma mi ha insegnato che non esiste vergogna, quella ce la appiccicano addosso negli anni, ma nudi nasciamo e nudi ci divertiamo tantissimo!
Personalmente tendo a lasciare che i bambini si arrangino, non mi faccio particolari problemi sul loro stato di “ordine”, ma non è sempre stato cosi!
Al primo mio bimbo, non uscivo di casa senza 3 cambi, generi alimentari di qualsiasi genere, giochi per la spiaggia, asciugamani, kit di primo soccorso… e tanto, tantissimo altro.
Anita, con il suo arrivo mi ha insegnato che le braccia e le spalle sono sempre due, e quindi una borsa doveva essere per forza eliminata! Cosi ho acquisito il dono della sintesi, con moltissima fatica, ho imparato che di acqua ne basta una bottiglia, il cambio al mare non serve, per asciugarci esiste il sole e anche bagnati si sopravvive, e per i piccoli incidenti e i giochi , ci sono sempre mamme con un figlio solo in giro! (-;
E quindi, ora che c’è anche Lili, se mi ricordo di portare la mia borsa è già tanto!
Ho imparato che l’acqua per i bambini non è mai troppo fredda, che con la pioggia si fanno bagni meravigliosi e che se hai un pareo per portare sulla schiena uno dei tuoi figli, avrai le mani libere per scalare montagne (o per portare una borsa con dell’acqua) e un telo su cui farli dormire una volta arrivati a destinazione.
Nei paese del nord i bambini spesso dormono all’esterno dei locali pubblici, dentro le loro carrozzine…ricordo che la prima volta che ho letto l’articolo che ne parlava e visto le immagini che ritraevano quello “scempio”, sono corsa in sala a mettere il maglioncino ai miei che guardavano la televisione!!!
Eppure… sopravvivono, e…rullo di tamburi… pare sino anche più sani!
Non è il freddo a fare ammalare i nostri figli, ma lo smog delle nostre belle città, un’alimentazione sbagliata e le temperature caraibiche degli asili, scuole e delle nostre case, che fanno sì che i virus prolifichino e si moltiplichino.
Quindi arriviamo nella nostra spiaggia… con il cielo pieno di nuvole che si spostano veloci, come piace a me, come solo chi è cresciuto qui può apprezzare, con il mare grigio e piatto, uno specchio calmo e fermo, come ogni volta, prima della tempesta!
Due minuti, giusto due di ringraziamento e relax, due bei respiri profondi di pace e gioia infinita, due minuti in cui tutti scompaiono, in cui non importa chi insegua chi o cosa, due minuti di …wow! sono piena di grazia! …fino a quando lo sguardo insistente del maschio alfa, ti ricorda che il vero alfa sei tu, e che a lui sta sfuggendo di mano il senso della giornata…e allora, via le scarpe e calze, via anche vestiti e pannolini!
A prendere un po di sano freddo.
Ovviamente non ho il cambio, ma acqua in abbondanza! Ovviamente in un minuto sono tutti pieni di sabbia e yogurt (il pranzo…non potevo ricordarmi anche i panini) e ovviamente sclero come tutte noi, ma almeno lo faccio leggera!
A me la maternità ha insegnato tanto, ha fatto quello che mia madre non era riuscita a fare poveretta, mi ha alleggerita, mi ha insegnato ad adattarmi, a saper riconoscere il superfluo, a disinnescare… a fare riemergere una parte di me, che avevo sommerso sotto chili di responsabilità genitoriale.
Otto anni fa, arrivata in spiaggia, avessi scoperto di non avere i pannolini, mio marito sarebbe dovuto andare a prenderli, ovunque ci trovassimo (un minuto di silenzio per lui, che ci andava sempre, senza mandarmi a stendere), ma con tre figli è inevitabile dimenticare qualcosa, talvolta persino gli stessi figli ve lo assicuro, e che spaventi… fino a quando ad un certo punto capisci che non puoi controllare tutto, che ciò che serve veramente è IL TEMPO! Non importa quanto, non importa se a metà della giornata, dovremo tornare a casa perché non abbiamo cibo e rischiamo di mangiarci tra di noi, ma abbiamo passato un momento assieme che non tornerà mai più, e che avremmo potuto perderci.
…Quindi respirate mamme!
I nostri bambini non hanno bisogno di nient’altro!
Leggere le tue meravigliose storie ed esperienze di vita mi apre il cuore .
Le donne che bella invenzione! Dobbiamo avere più fiducia in noi stesse e nel futuro che vogliamo costruirci perché sta’ tanto anche in noi il guardarci dentro in termini di ascolto per seguire il nostro percorso senza timori e il coglierne i segnali che spesso sono davanti a noi.
Io ora che ho 40 sto’ ritrovando delle nuove consapevolezze che mi portano ad aprire nuovi scenari anche in termini lavorativi.
Vengo da un percorso di rinascita dopo dei vissuti forti e strappi del mio passato che ho imparato a guardare e ad accettare dopo infinite lotte e negazioni.
La nascita 4 anni fa del mio primo figlio mi ha aiutato infatti a capire che dovevo fare pace con me stessa e andare avanti ed ora tutto ha preso un senso un nuovo senso.
Mi auguro di avere la fortuna ? di avere un’altro bimbo perché c’e Ancora forte in me il desiderio di maternità nonostante l’eta pur con la consapevolezza che già apprezzo tutto il bello che ho oggi perché niente capita per caso. ❤️ Buona vita