Il coraggio di cambiare il destino
Come accade nelle favole, ci tengo in modo particolare e speciale a raccontarvi, anzi a regalarvi la mia storia, a donarvi un pezzettino di me e di quell’energia che mi avvolse in quell’indimenticabile 3 Maggio.
Tutto inziò ad Agosto 2013, quando dopo 3 lunghissimi anni di attesa, di pianti e di sospiri, finalmente scopro di essere incinta.
La gravidanza trascorre in modo piacevole, sono stata benissimo, mi regala la sensazione di vivere sospesa per aria, di sentirmi forte, bella e viva, tanto da continuare ad andare in palestra al mattino alle 7 prima di andare in ufficio.
Poi arriva Marzo e inizia il mio corso preparto…decido di iscrivermi nonstante io sia quasi all’ottavo mese e Tommaso, il mio piccolino, sia podalico, ma qualcosa dentro di me mi spinge a frequentarlo, per ascoltare e confrontarmi con altre future mamme come me!
Alla prima lezione sono felice ed emozionate, e quando arriva il mio turno per presentarmi, tutta sorridente dichiaro di essere a dieta perchè la mia ginecologa mi tiene a stecchetto, e di avere un cesareo programmato….Sono stata la seconda mamma a presentarsi, e mi rendevo conto man mano che conoscevo le altre storie, che le loro emozioni, i loro sogni, e le loro speranze, di come sarebbe stato il loro parto, mi appassionavano moltissimo…. e questo sentimento aumentava in me lezione dopo lezione, mi sentivo diversa, sentivo che mi mancava qualcosa, mi sentivo incompleta…
Il gruppo delle mamme mi piaceva un sacco, eravamo emozionate ed affiatate, con tutti i nostri piccoli nelle pancione, che accarezziamo e coccoliamo sempre tutte in cerchio. Come per magia mi rendevo conto che cresceva in me il desiderio di condividere il loro progetto di avere un parto naturale, di vivere il mio travaglio con Valerio, il mio compagno.
Ed è li che, proprio metre siamo tutte assieme, Sara nota la mia espressione ed un movimento strano sulla pancia e pensierosa esce dalla sala dei corsi, per poi rientare dopo poco, come una fatina con la sua bacchetta magica, con l’Olstetrica ed un ecografo, e cosi come per magia condivido con tutte loro un momento molto importante, che avrebbe cambiato il finale alla mia storia…Tommaso si era girato!!
Il giorno dopo mi telefona Sara, ci siamo incontrate e mi propone di seguirmi come Doula, tutto è sempre più magico, e sono sempre più incredula, me lo ripeto di continuo, “vedi Rosy che i sogni si avverano?”
Ci siamo trovate subito in sintonia, e anche Tommaso ha detto la sua girandosi, Sara mi donava la sua disponibilità e il suo essere mamma di due cuccioli, mi avrebbe accmpagnata e rasiscurata, visto che il mio tempo per metabolizzare il parto era davvero limitato rispetto alle altre mamme. Quella sera sul divano, finalmente scoppio a piangere, mi vergogno ma mi lascio andare a Sara , mi libero finalmente da tutte le mie paure e le cose non dette, le confido di essere terrorizzata e che inizio a non dormire più tranquilla, per paura del dolore ma soprattutto di lacerarmi.
Sara mi ascolta, mi coccola, mi insegna a rilassarmi e ad ascoltarmi, a parlare con Tommaso, a costruire il nostro legame speciale, e mi ripete di non combattere quel dolore ma di rilassarmi, e quando sarà il momento, di lasciare andare.
Su una cosa ancora Sara mi aiuta a riflettere, la mia Ginecologa, che nonostante il mio bimbo si fosse girato, mi fissa ugualmente un cesareo, dicendo che era troppo grosso e che non sarei stata in grado di sostenere il parto, per via delle lacerazioni e altri dettagli che vi risparmio…
Ricado nello sconforto, e ho così tante paure e preoccupazioni che i punti di domanda mi assalgono: quanto dolore? per quanto tempo? Lo sopporterò? sono terrorizzata… ma il supporto di Sara è fondamentale, perchè riesce a farmi esternare tutto questo, mi fa sentire capita, e sa dirmi le parole giuste al momento giusto. Ma non mi basta, e lei lo sa…così mi organizza una vista in un secondo Ospedale … un ambiente così familiare, le sale parto così accoglienti, riuscivo già ad immaginarmi lì con Valerio e Sara, ad aspettare il piccolo Tommaso! Di nuovo, in un colpo solo Sara ha ridimensionato tutte le mie tante, infinite paure!
Inizia un nuovo capitolo, lascio la Mangiagalli, e vado alla visita del termine con lei, dove mi tranquillizzano dicendomi che ancora è tutto invariato e che posso tranquillamente andare oltre la mia data presunta del parto.
La mattina del 2 Maggio mi alzo e stranamente non ho voglia di farmi le mie solite lunghissime camminate, e non ho nemmeno voglia di parlare o uscire, non sto male, ma voglio starmene tutto il giorno sul divano…Sara arriva da me alle 17 e ci beviamo la nostra solita tisana, con mia mamma. Entrambe hanno capito che probabilmente ci siamo, ma io super fifona dichiaro che “non sento assolutamente niente!” ma in realtà è tutto il pomeriggio che ho contrazioni ogni 10/15 minuti. Alle 22 circa inizio ad avere sempre più paura e continuo a chiedere a Valerio se secondo lui ci siamo, se potrebbe essere la serata giusta…lui mi prepara un bel bagno caldo e di nascosto mi scatta una foto e la manda a Sara, sono troppo fifona….chiamare la mia Doula nella mia testa significa iniziare il travaglio! e mi ripeto…”mio dio non sono proprio pronta!!!”
Ma ecco che arriva Sara, e con Valerio iniziamo il nostro viaggio…siamo sul divano, è tutto molto tranquillo intorno a me, sono a casa mia, rilassata, accanto a me solo loro due, Valerio tiene il conto delle contrazioni, Sara mi aiuta a vocalizzare e ad accompagnare la contrazione. Mi sento sollevata… il dolore non è mostruoso e ingestibile come credevo, anzi riusciamo a mangiare cioccolato e ridere tra una contrazione e l’altra.
Sono quasi le 3 di notte e i dolori sono più forti, cosi decido di andare al Buzzi…sono felice perchè siamo stati un po a casa e sono certa di essermi già dilatata. Il tragitto in auto è stato assurdo, la posizione è scomoda e ho voglia di urlare, ma mentre Valerio guida, io mi stringo forte a Sara.
Arrivata all’ospedale mi dicono che sono solo di 1 cm e lo sconforto mi assale…tremo ho freddo, paura e piango, durante il monitoraggio. Poi ci accompagnano in sala parto…sala coccinella, proprio quella dove Sara partoriva qualche anno prima, e così in qualche modo mi dico…”visto? andra tutto bene!”
Passano le ore e alle 9 del mattno sono solo di 5 cm…chiedo l’epiurale! Il ricordo più brutto di quel momento, è stato quando hanno chiesto a Sara e Valerio di uscire dalla stanza…l’epidurale mi ha sollevata, si, ma ora so che ha anche interrotto qualcosa….quella complicità che avevamo costruito in quelle ore, noi tre!
Purtroppo i miei ricordi da li in poi sono un po confusi, nel senso che non ricordo con precisione l’ordine degli eventi…vedo Valerio che per aiutarmi mi massaggia un po la schiena, vedo noi che ci dondoliamo sulla palla…le contrazioni si sentono ugualmente, ma in maniera diversa, quindi mi riposo… dopo un po Sara mi sveglia e mi ricorda dolcemente che devo aiutare il mio Tommaso.
Mi rivedo a sorseggiare Estatè, coccolata da Sara che mi massaggia le gambe indolenzite dall’epidurale, poi di nuovo in piedi a camminare, passando dalla voglia di fior di fragola ad un orrendo panino con il crudo.
Piango, perchè le ore passano e l’epidurale se ne va! Rido, perchè il Ginecologo mi prende in giro per via dei miei calzettoni viola, che secondo lui la mia Doula non avrebbe dovuto farmi indossare, per scaramanzia… nel frattempo ….selfie! (-:
Poi di nuovo ovattati, con la mia Ostetrica, che mi piace moltissimo, alla quale continuo a ripetere che ho molta paura, che sono stanca, che sono sfinita…ma ecco che il dolore cambia forma e inizio a spingere, sento che scende, che il dolore va in giù, ce la metto tutta spingo, ma non mi sembra mai abbastanza, ecco mi sento di nuovo incapace, mi aggrappo a Sara, ci siamo solo noi tre e lavoriamo come una squadra.
Urlo con tutto il fiato che ho in corpo, e che non credevo neanche di avere…Urlare…non avevo mai pensato di poterlo fare, per via della mia timidezza, ma invece li, in quel momento la mia voce mi giuda e mi aiuta a incanalare tutte le mie energie! Cambiamo posizione spessissimo, ma io su un fianco e seduta proprio non ci riesco a stare…Sara mi ricorda di seguire la voce dell’Ostetrica, mi fido, serve a Tommaso per scendere giù.
Ad un certo punto entrano tanti dottori…”mio Dio!” penso, “cosa ci fanno qui tutti questi camici bianchi?! loro non servono, va tutto bene!” Così guardo Sara e chiedo cosa stia succedendo, tutto questo dura attimi, qualche secondo, il mio sguardo incrocia il suo, di chi sa bene cosa sta per succedere, così mi stringe forte e mi dice … “Ti prego Rosy, un ultimo sforzo, ti prego Rosy, sei forte… tu spingi!”
Quell’ultimo urlo lo ricordo bene, perchè ho raccolto davvero tutta me stessa, le mie ultime energie … ed ecco che sento Sara che dice … “CIAO TOMMASO!” Valerio piange e Tommaso saluta tutti con il suo bel pianto, me lo appoggiano subito sulla pancia, ancora non ci credo, rimaniamo solo noi tre nella sala parto, esausti ma felici. Non ho lacerazioni… non ci posso credere!
Mi accompagnano in stanza e i medici si raccomandano di non alzarmi assolutamente dal letto, ma dopo un po devo andare al bagno, sono in camera da sola e guardo il mio bimbo nella sua culletta… e penso a tutto quello che ho appena fatto, cosi piano piano mi alzo e vado ! ebbene si, la Rosy di prima, che mai si sarebbe sognata di non ascoltare il dottore, fa quello che si sente di fare ! Quel piccolo esserino mi da una carica e una sicurezza che prima non avevo.
Il parto mi ha cambiata molto, mi ha resa diversa, non avrei avuto la forza di affrontare le ragadi, il mio puerperio e l’allattamento, mi ha resa diversa nei rapporti con le persone e nella mia quotidianeità, mi ha resa più consapevole, mi ha dato la forza di credere in me….perchè io ce la posso fare… sempre! Tutto questo mi rende felice, serena, mi fa battere il cuore. E’ come se finalmente avessi indossato le scarpe comode e l’albito giusto, oggi mi rispetto e mi voglio più bene.
Mi sono molto dilungata, ma voglio raccontarvi il finale della mia storia, che mi ha donato un altro prezioso regalo: Tommaso ha 3 settimane ed io mi allontano da Sara, non la cerco, e faccio di tutto per non vederla, perchè so bene che la Doula si occupa del supporto durante tutto il percorso…. ma il mio è giunto al termine, e c’è ancora quel cordone da tagliare …ma proprio non mi va!
Per questo la evito, perchè non so come fare a dirle che mi sono affezionata! ed ecco per per la solita magia ricevo un suo messaggio, che mi dice che il suo compito è terminato, che sono una bravissima mamma e non ho più bisogno di lei, e che da quel giorno sarebbe stata per me un amica, se lo avessi desiderato.
Ringrazio Sara perche senza di lei , così fondamentale nel mio travaglio, non sarei riuscita a vivere con Valerio le mie emozioni con la stessa serenità, non sarei riuscita ad accogliere certi momenti così incredibili durante quelle lunghissime ore.
Oggi sono felice come mamma e come donna, spero di poter donare tutto ciò che di prezioso ho ricevuto, perchè le favole esistono davvero … ed è per questo che i sogni si avverano! I LOVE SARA ♡
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